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El rabí Neusner escriu sobre el seu amic el Papa Benet XVI

El rabí nord-americà Jacob Neusner, considerat un dels grans biblistes del panorama internacional, ha traçat un breu balanç dels cinc anys de pontificat del seu amic el Papa Benet XVI.

Font: Flama.info // http://www.flama.info/modules.php?name=news&idnew=6449&idissue=1176&newlang=spanish

Article original: https://bxvi.wordpress.com/2010/04/18/la-forza-della-ragione-nel-confronto-con-le-altre-religioni/

En els seus primers cinc anys de papat, “Benet XVI ha donat mostres de la seva humilitat, generositat i amor”, escriu en un article publicat recentment en el Corriere della Sera . No obstant això, afegeix, “el món necessita temps per acostumar-se a aquest Papa-erudit, que afronta directament i sense cavil·lacions les qüestions fonamentals”.

El rabí, de 77 anys, que va conèixer personalment a Benet XVI durant la seva visita a la sinagoga de Nova York, el 2008, ressalta que el Papa “parla com un erudit i pronuncia veritats cristianes així com les enunciava l’infal·lible bisbe de Roma. Un estudiós ha d’actuar d’aquesta manera”.

Pel que fa a la trobada que va mantenir amb el Sant Pare a Roma al gener passat, recorda que en preguntar-li quines eren les seves intencions una vegada completat el segon volum de “Jesús de Natzaret”, el Papa va respondre amb un somriure: “Cap més. Aquest és el meu últim llibre. Tinc altres compromisos que afrontar”.

En el seu primer volum sobre “Jesús de Natzaret”, el Pontífex reconeix la gran ajuda que va suposar la lectura del llibre de Neusner, “Un rabí parla amb Jesús”, volum publicat als Estats Units el 1993 i que va aparèixer el 2008 en castellà.

“El que el món ha après en els últims cinc anys sobre el Papa-erudit és el preu que l’acadèmia paga per sostenir la veritat i mantenir la pròpia integritat. La infal·libilitat té el seu preu. La gent prefereix polítics capaços d’intervenir en lloc de personatges crítics i propensos a les controvèrsies. Això és el que ens ensenyen els papes-estudiosos en general. Però el que he après del Papa Benet XVI, en particular, és una mica més. La genuïna integritat d’aquest home i la seva capacitat d’exposar la veritat a la humanitat”.

La forza della ragione nel confronto con le altre religioni

“Nei suoi primi anni ha rivelato tratti da ricercatore, umiltà, generosità e amore. Ha affrontato i temi fondamentali e lasciato cadere le inezie”

Jacob Neusner // Corriere de la Sera

Font: http://archiviostorico.corriere.it/2010/aprile/18/forza_della_ragione_nel_confronto_co_9_100418011.shtml

La battuta migliore della mia vita l’ ho fatta una volta in palestra, a qualcuno che contestava le mie opinioni sulla squadra di baseball dei New York Yankees in confronto ai New York Mets: «Non cercare di prevalere su di me. Sono un professore, quindi ho sempre ragione!». Sfortunatamente, invece di prenderla sul ridere, il tizio mi tirò contro un asciugamano. Quando a uno studioso e intellettuale di successo è conferito lo status di infallibilità, ecco che cominciano i problemi. Uno studioso non ha bisogno che gli si dica che è infallibile. Già lo sa, ed è pagato per essere tale. La professione di ricercatore richiede integrità, razionalità e onestà intellettuale. Nei suoi primi cinque anni di papato, Ratzinger ha rivelato tutti questi tratti, insieme ad abbondante umiltà, generosità e amore. Tuttavia, il mondo ha bisogno di tempo per abituarsi a questo Papa-studioso, che affronta in modo diretto e senza esitazione i temi fondamentali e lascia cadere le inezie, quando possibile. I musulmani hanno compreso di che pasta fosse fatto questo Papa a Regensburg, quando, con un intervento molto profondo, Benedetto XVI ha messo in dubbio il contributo dell’ islam alla civilizzazione. Gli anglicani hanno capito di che pasta fosse fatto questo Papa quando egli, in uno slancio di onestà, ha invitato il clero anglicano a entrare a far parte della Chiesa. Gli ebrei hanno capito di che pasta fosse fatto questo Papa quando Benedetto XVI ha fatto ritorno a una liturgia che questionava il credo ebraico. In tutti e tre i casi, la frattura è stata ricomposta e hanno prevalso le posizioni più moderate: con l’ islam è stata fatta pace e con anglicani ed ebrei si è arrivati a una conciliazione. Ma il Papa-studioso non aveva fatto altro che esprimere la verità così com’ è sentita al cuore del cattolicesimo: l’ islam non può competere con il cristianesimo in quanto a levatura morale, gli anglicani saranno sempre i benvenuti e gli ebrei starebbero molto meglio all’ interno della Chiesa. Papa Benedetto parla come uno studioso e pronuncia verità cristiane così come le enunciava l’ infallibile vescovo di Roma. Uno studioso non potrebbe fare a meno di agire in questo modo. La questione che al momento turba la pace è il modo in cui, in passato, il cardinale Ratzinger liquidò il caso di un prete colpevole di aver abusato sessualmente di alcuni bambini. La carità cristiana suggeriva di perdonare quel prete, un’ anima penitente dilaniata e in fin di vita. Il cardinale Ratzinger gli risparmiò le umiliazioni che una giusta punizione avrebbe comportato. Il prete morì in seno alla Chiesa e Benedetto XVI mostrò il vero significato di pentimento e amore cristiano. Lo scorso gennaio, quando ho incontrato il Papa a Roma, gli ho domandato cosa intendesse fare quando, tra circa sei mesi, avrà completato il secondo volume del suo Gesù di Nazareth. Con un sorriso, mi ha risposto: «Nient’ altro. Questo è il mio ultimo libro. Ho altre faccende da sbrigare». Uno studioso che smette di scrivere libri non mantiene a lungo tale titolo. Benedetto XVI non ha dovuto aggiungere: «Dopo tutto, sono il Papa». Ma l’ accademico in me ha sussurrato: «A quale prezzo». Ciò che il mondo ha imparato in questi cinque anni riguardo al Papa-studioso è il prezzo che l’ accademia paga per sostenere la verità e mantenere la propria integrità. L’ infallibilità ha i suoi costi. La gente preferisce politici capaci di mediare piuttosto che personaggi critici e inclini alle controversie. Questo è ciò che ci insegnano i papi-studiosi in generale. Ma ciò che io ho appreso da questo Papa-studioso in particolare è qualcosa di più. La genuina integrità di quest’ uomo e la sua capacità di esporre la verità all’ umanità intera muovono interessi molto forti. E per questo anche i musulmani, gli anglicani e gli ebrei devono prepararsi a un dibattito di alto profilo sulla ragione e la razionalità condivisa e trovare un punto d’ incontro sui conflitti che cercano di stabilire chi è dalla parte giusta e chi da quella sbagliata e che cosa ci prescrivono le Sacre Scritture e la tradizione.